21 research outputs found

    Estudio de 258 Prematuros en el Primer Año de Vida

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    The aim of this paper is to review the articles published in the journal L’Industria over the last 30 years, focusing on issues related to industrial policy. Articles published in the journal have both analysed the characteristics of Italian industry and discussed industrial policy implications. Attention has never been exclusively turned to the Italian case: industry in other countries has been considered, not only in Europe but also elsewhere in the world, in Asia and America. Foreign cases are used as examples to follow or as analyses of partners of or markets for Italian firms. Regarding industrial policy, three phases can be identified in this review. The first 10 years (in the 1980s) discussed the « dirigiste » or « interventionist » type of industrial policy, whereby governments directly intervened in markets by command-and-control and by buying also producers. The second decade, that of the 1990s, saw the adoption of a new approach to industrial policy, whereby governments no longer directly intervene in markets but rather induce behaviour by appropriate incentives and, in terms of structural policy, provide the conditions for competitiveness. These phases correspond to the phases of industrial policy implemented in Italy and the EU. The 21st century starts with a new phase of industrial policy, that this paper tries to characterise by looking at the papers published in L’Industria. The main conclusion is that the new industrial policies are still in the process of being defined in the real world, perhaps waiting for industrial economists to provide guidance. Economists and policy-makers writing in the journal stress that in the current context new models have to be built and new solutions have to be suggested. We add that a number of issues has to be examined for solutions to be proposed

    Il manifatturiero chiave di volta per rilanciare l'economia

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    la crisi sta assestando colpi pesanti al nostro sistema industriale non per mancanza di competitivit\ue0, visto che sui mercati internazionali dei manufatti riusciamo a tener testa ai tedeschi e facciamo meglio dei frances, quanto per il crollo della domanda interna.Esistono nuovi strumenti per fronteggiare la crisi, come la proliferazione delle reti di imprese. il contratto di rete consiste nel mettere insieme competenze diversificate, salvaguardando l'autonomia gestionale delle aziende aderenti e offre ai partecipanti la possibilit\ue0 di accedere ad alcune agevolazioni fiscali.Sono misure non particolarmente costose, ma che permettono di dare ossigeno alle imprese

    Nuove sfide per l'industria

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    Scelte regolatorie per il rilancio dell'economia

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    A partire dalle gravi difficolt\ue0 in cui si dibatte il sistema economico, il contributo si concentra sul settore dei servizi pubblici e sulla regolamentazione ad essi applicata. Il quadro complessivo che ne risulta \ue8 molto variegato, con assetti regolatori non sempre soddisfacenti e con effetti sulla concorrenza diversificati. Su questa situazione nei mesi scorsi \ue8 intervenuto il governo Monti, con scelte non sempre organiche ma che vanno indubbiamente nella giusta direzione. Il contributo analizza e discute alcune di queste scelte

    Crisi economica ed economisti industriali

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    L'incertezza che caratterizza il quadro economico si estende a tutto il mondo delle imprese.Per quanto pregevoli, bisogna riconoscere che le conoscenze di cui disponiamo sulla salute dell'industria italiana sono troppo scarse per popter offrire un quadro sufficientemente approfondito su cui fondare previsioni realistiche sul futuro, e soprattutto per individuare le politiche pi\uf9 adeguate per fronteggiare la crisi. A questo punto \ue8 necessaria una riflessione sul ruolo e funzione degli economisti industriali. la sensazione che ricava leggendo le riviste scientifiche \ue8 quella di una radicale assenza di dibattito che segnala la difficolt\ue0 degli economisti industriali a studiare fenomeni che richiedono di immergersi nella realt\ue0 quotidiana delle imprese, dei dati che mancano e della scelta tra opzioni interpretative
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